Occhi di gatto live action, la serie tv franco-giapponese su Rai 2 da mercoledì 17 settembre 2025
Ci sono storie che restano scolpite nell’infanzia come note segrete che risuonano senza preavviso. Occhi di gatto, manga di Tsukasa Hōjō e serie animata diventata icona degli anni ’80, appartiene a questo piccolo gruppo di leggende invisibili: quelle che ti rubano un attimo e lo trasformano in ricordo eterno. Bastava una sigla, una tuta nera e un salto acrobatico per sentirsi complici di tre sorelle ladre, mentre la fantasia correva sui tetti di Tokyo o almeno nella nostra mente, seduti sul tappeto del salotto.
Oggi quelle stesse sorelle tornano, in carne e ossa, in una serie live action che debutta mercoledì 17 settembre in prima serata su Rai 2, una coproduzione franco-giapponese già acclamata in Francia su TF1 e Prime Video. La magia non è più disegnata, ma vive nelle movenze delle attrici Camille Lou, Constance Labbé e Claire Romain, rispettivamente Tam, Sylia e Alexia Chamade: tre sorelle che, come allora, rubano quadri, cuori e attenzione, ma ora lo fanno con una profondità che rende ogni gesto, ogni scelta, più umano e potente.
Siamo a Parigi, 2024. Dopo anni di separazione, le tre sorelle ladre si ritrovano quando un’opera appartenuta al loro padre, scomparso dieci anni prima in un incendio misterioso, riemerge durante una prestigiosa esposizione alla Torre Eiffel. Il piano è chiaro: recuperare il quadro, scoprire la verità, affrontare un passato che non smette mai di bussare. Ma sulla loro strada c’è Quentin Chapuis, capitano della squadra anti-rapina e, senza saperlo, il grande amore di Tam. La caccia diventa così un intreccio di emozioni, dove il confine tra gioco, dovere e desiderio si fa sottile come un filo di rasoio.
Se Tokyo negli anni ’80 era una città sognata attraverso gli occhi di un bambino, la Parigi del 2024 è concreta, viva, tangibile. Ogni monumento, dai corridoi del Louvre ai terrazzi della Torre Eiffel, diventa un labirinto da scassinare, un teatro di tensione e meraviglia. La città respira con le sorelle, accompagna i loro movimenti, partecipa ai loro piani come un’ombra silenziosa e irresistibile.
Nel cartone animato le protagoniste erano icone di agilità e fascino. Nel live action diventano donne con dubbi, cicatrici e desideri contrastanti. Tam è impulsiva, il motore che riaccende legami sopiti; Sylia è la mente, equilibrata e ferita; Alexia è il futuro, veloce e connessa, capace di leggere il mondo in modi che le altre non riescono più a comprendere. Non rubano più per gioco: ogni colpo è una scelta, ogni salto un passo verso la verità.
Questa nuova versione, prodotta da Big Band Story, Groupe TF1 e Prime Video con un budget di 25 milioni di euro, riesce a catturare la magia dell’infanzia senza esserne prigioniera. Chi ha visto l’anime sentirà l’eco dell’iconica sigla e dei salti sui tetti, ma troverà anche una storia adulta, emozionante e coerente. Chi scopre ora le sorelle ladre percepirà la stessa meraviglia, filtrata dalla realtà e dal ritmo contemporaneo della narrazione.
Anche se in Italia le protagoniste sono ricordate come Sheila, Kelly e Tati Tashikel, nella serie live action i loro nomi saranno quelli della versione francese: Tam, Sylia e Alexia Chamade. Questi nomi non corrispondono agli originali giapponesi dell’anime, Hitomi, Rui e Ai Kisugi, ma seguono la tradizione del doppiaggio francese degli anni ’80, rendendo i personaggi familiari al pubblico locale e creando continuità con la sigla Signé Cat’s Eyes ricantata da Anne Sila. In Italia, purtroppo, la stessa operazione non è stata realizzata: la voce di Cristina D’Avena rimane nei ricordi, nei pomeriggi trascorsi davanti a Italia 1, un’eco lontana ma potente che accompagna idealmente le avventure delle tre sorelle nella Parigi contemporanea.
Il vero bottino di Occhi di gatto non è un quadro, non è un museo, non è un oggetto che si possa appendere a una parete. È il tempo stesso, catturato e restituito con una magia sottile: la memoria di quei momenti spensierati davanti alla televisione, la gioia di un’avventura impossibile, l’emozione pura di essere complici dell’iconico Trio che sfida la legge.
Le Chamade ci prendono per mano e ci riportano su quei tetti immaginari, tra luci di lampioni e ombre di Parigi, dove ogni salto, ogni acrobazia, ogni sorriso ha il sapore di un’estate infinita dell’infanzia. La sigla dell’anime risuona come un’eco lontana ma reale, che attraversa gli anni e ci ricorda chi eravamo: curiosi, incoscienti, pronti a seguire la magia ovunque ci portasse.
Questa serie non è nostalgia da rimpiangere, ma un presente che sa di meraviglia. Le sorelle ladre non ci rubano solo lo sguardo: ci restituiscono la capacità di emozionarci, di sognare, di credere ancora nelle storie che fanno battere il cuore. Ed è proprio questa la loro ultima, irresistibile missione: portarci via un pezzo di noi stessi, per restituircelo più vivo che mai. Seguici su Instagram.