Un posto al sole: Tv Soap intervista SAMANTA PICCINETTI (Arianna)

SAMANTA PICCINETTI (Arianna in Un posto al sole) - Foto di Giuseppe D'Anna
SAMANTA PICCINETTI (Arianna in Un posto al sole) - Foto di Giuseppe D'Anna

Proseguiamo la serie dei nostri incontri con il cast di Un posto al sole: oggi il nostro Stefano Telese ha intervistato per voi Samanta Piccinetti, che nella soap partenopea di Rai 3 interpreta dal 2009 il ruolo di Arianna Landi.

Benvenuta su Tv Soap, Samanta. Iniziamo col chiederti cosa ricordi del tuo provino a Un posto al sole.

Sinceramente non ricordo molto, anzi quando mi hanno chiamato per Un Posto al Sole ero convinta che dovessi fare il provino, ed invece la mia agente mi chiama e mi dice: “Ma quale provino! Devi andare a lavorare!”. Avevo completamente rimosso il fatto che quattro anni prima avevo fatto un provino per un altro personaggio o per un provino d’archivio. Si trattava di un provino d’archivio e, sebbene da altre parti il provino d’archivio funziona poco, ad Un Posto al Sole ho scoperto che funziona. Quando c’è un personaggio nuovo, spesso, vengono valutati anche i provini d’archivio. Però se ti dovessi dire come è stato, andrei in difficoltà. L’unica cosa che ricordo è che quando feci il provino ero completamente diversa. Il direttore artistico, che era uno di quelli che aveva rivisto il provino, è rimasto completamente di stucco. Mi ero tagliata i capelli ed un colore di capelli completamente diverso. In realtà, quasi quasi chiedo di rivederlo, mi hai acceso la curiosità!

Arianna è da sempre associata ad Andrea. Come è il tuo rapporto con Davide Devenuto? Puoi raccontarci un aneddoto?

Il mio rapporto con Davide è iniziato “strano”, non ci siamo capiti subito. Forse perché io sono entrata a fine stagione, l’ultima settimana di luglio, quando si chiudeva il set ed erano tutti stanchi e stressati da una mole di lavoro non indifferente. Insomma, è stata un po’ strana la mia entrata (anche perché io non avevo mai lavorato per una serie così lunga) e così anche il mio rapporto con Davide. Ora, invece, andiamo d’amore e d’accordo, soprattutto da quando ho capito che basta “adularlo” ogni mattina in maniera diversa. Una mattina gli dico: “Ma come stai bene oggi?”, un’altra mattina, invece, “oh, cavolo, ma come l’hai fatta bene questa scena?!?”, e via così… Infatti, lui spesso mi dice: “Brava! La matricola ha imparato come prendermi!”.

Giochiamo molto su questa cosa, ci si prende in giro, siamo diventati amici ed a volte usciamo insieme. Ora siamo entrambi genitori e quindi abbiamo condiviso anche questa cosa. Insieme, poi, ci divertiamo a prendere in giro la Tagliaferri, che è il capro espiatorio delle nostre giornate pesanti al lavoro, è la nostra mascotte e noi siamo il suo incubo, ovviamente le vogliamo un bene infinito! Spesso ci divertiamo guardando le altre storie e paragonandole alla nostre, con le quali ci divertiamo davvero tanto!

Cosa ti piace del tuo personaggio? In cosa ti rassomiglia?

Innanzitutto, mi è piaciuto subito. Arianna è sempre stata una ragazza che in qualche modo mi corrispondeva, anche se il personaggio non è stato assolutamente scritto su di me. Questa ragazza, nel fatto di dire sempre tutto quello che pensa tanto da risultare a volte noiosa, mi rassomigliava. Arianna dice “io sono così, e mi prendete così. Prendere o lasciare”. Ed un pochino in questo mi assomiglia. È cresciuta anche lei nel corso del tempo, nel modo di porsi, nel rapporto con gli altri, smussando certi angoli che magari erano molto molto appuntiti. La cosa bella è che i personaggi, quando c’è una serie così lunga, crescono con te, ci sono delle evoluzioni, succedono tante cose, ed è normale che, come nella vita vera, quando accadono nuove esperienze un po’ il carattere si modifica.

Cosa, invece, cambieresti?

Non cambierei niente di Arianna perché mi è sempre piaciuta così, e poi perché cambiare? Quando gli autori propongono un personaggio, sei tu che devi sul set farlo vivere e questa è la cosa bella. Qualunque cosa propongano di fare ad Arianna, per me è una sfida accettare.

Che aria si respira sul set di Un Posto al Sole?

Aldilà dei pro e dei contro di lavorare più o meno sempre con le stesse persone, cosa che di norma accade in tutti i lavori ma meno nel nostro mestiere, capita il momento che ti annoi, o magari quel giorno ti girano o il giorno dopo ancora sei contento, e per forza di cose, visto il clima familiare che volente o nolente si instaura in gruppi di lavoro così, sei costretta quasi a giustificare il tuo stato d’animo. Aldilà di questo stare con tutta la produzione è bello, è un’isola felice, è una sicurezza. Cambiano le storie, cambia il tuo personaggio e ciò che fa, ma il contesto, l’entourage non cambia, ed è come se stessi in una famiglia e si sta bene, ci sono delle persone veramente fantastiche all’interno.

Anche con i colleghi si sta bene, alcuni si vedono di più, altri di meno. Forse prima c’era più spirito goliardico, prima ci si vedeva più spesso, quasi tutte le sere, ma questo ovviamente dipende dal fatto che ognuno di noi ha la propria vita personale, la propria famiglia. Nei camerini, invece, cerchiamo di far ritornare un po’ di spirito bambinesco e ci divertiamo davvero tanto!

Qual è il tuo sogno lavorativo nel cassetto?

Il mio sogno lavorativo nel cassetto è sicuramente quello di fare un musical. Sono appassionatissima di musical, li ho visti praticamente tutti: a Londra, New York, ogni volta che vado, vado a vedere musical. Per me il ballo ed il canto sono delle forme d’arte superiori, mi incanto. Sono fissatissima con il Tip Tap, avevo anche iniziato tre anni fa, poi sono rimasta incinta ed ho dovuto smettere, ora però devo riprendere a tutti i costi!

Vorrei anche fare lezioni di canto e, anche se mia madre mi dice che da piccola ero stonata, oggi magari con un po’ di impegno posso farcela. Non pretendo di arrivare a Broadway ma almeno qualche piccola soddisfazione voglio togliermela. Ho delle idee in mente, magari tirare su uno spettacolo con ballo, prosa, canto non sarebbe male. Amo il ballo, la danza classica. Sono estasiata quando guardo i balletti, penso che i danzatori siano dei supereroi, raggiungono dei picchi altissimi di utilizzo del corpo, con una fatica immensa, con un grandissimo impegno per tutta la vita con un solo obiettivo.

Sei mamma da poco. Come riesci a conciliare questo importantissimo doppio ruolo?

Mi trovo benissimo in questo nuovo ruolo. Mi sento come se sia stata da sempre la mia vocazione. Diciamo che da quando è nata Sole ho cercato di lavorare il meno possibile, nel senso che ho continuato a lavorare per Un Posto al Sole ma non ho fatto altri provini, perché avevo bisogno di stare con la mia bambina. Penso che il ruolo di genitore sia molto importante ed è fondamentale stare vicino ai propri figli per tutto il periodo della crescita, specialmente nei primi mesi. Quindi niente tate, un po’ di nonni, ma non tantissimo, perché Sole sta sempre con noi; spesso è al lavoro con me, posso portarmela sul set, c’è una babysitter che viene con noi sul set e ci aiuta. Sole, poi, si è abituata a stare sempre in giro con noi, con la sua “valigina”, i suoi giochi e le sue pappe.

Non ho mai pensato che un figlio fosse un impedimento alla carriera, anzi, devo dire che è un valore aggiunto, perché ci si apre un po’ di più e si ritorna anche un po’ bambini, nonostante il ruolo di genitore sia un ruolo da “adulti”. La vita è più piena, più bella… si prende consapevolezza di tante cose che prima ci sfuggivano un po’ di mano, si riapprezzano tante cose. Sono dell’idea che è importante fare poche cose ma farle bene. Due cose fatte bene valgono più di mille cose, ed a volte non c’è bisogno di affannarsi per non farsene scappare una.

Cosa c’è nel futuro di Samanta?

Non so dirti. Finalmente ho imparato a gustarmi il presente, che non è cosa da poco. Oggi come oggi si tende a rincorrere cose che magari non arriveranno mai. Ora mi gusto il presente che è bellissimo, mi godo la mia famiglia. Voglio sicuramente migliorare tanti aspetti della mia preparazione ed aggiungere valore al mio lavoro. Per soddisfazione professionale, voglio crescere ed esplorare nuovi mondi come il canto e la danza.

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