Il Paradiso delle Signore, Giulia Chiaramonte a Tv Soap: “Sofia avrà una lenta evoluzione…”

GIULIA CHIARAMONTE (Sofia Galbiati a Il paradiso delle signore)
GIULIA CHIARAMONTE (Sofia Galbiati a Il paradiso delle signore) / Foto di Luca Meola

Il pubblico de Il Paradiso delle Signore sta cominciando a conoscerla nei panni della nuova venere Sofia Galbiati, inizialmente assunta da Salvatore (Emanuel Caserio) e Laura Parisi (Arianna Montefiori) in caffetteria prima della partenza (poi annullata) di Marcello Barbieri (Pietro Masotti). Ad interpretarla c’è la giovane attrice Giulia Chiaramonte, che si è raccontata su Tv Soap in questa intervista. Ecco cosa ci ha detto.

Il paradiso delle signore: Tv Soap intervista GIULIA CHIARAMONTE (Sofia Galbiati)

Ciao Giulia, benvenuta su Tv Soap. In queste settimane, il pubblico sta cominciando a conoscere Sofia Galbiati, il personaggio che interpreti nella soap. Che tipo è caratterialmente la nuova venere del Paradiso?

In primis, Sofia è una ventenne di Milano. Caratterialmente, a me è sembrato subito un personaggio molto dinamico e fresco. Mi è piaciuto tanto come Sofia è entrata in scena, ossia travestita da Charlot. È una ragazza che si mette in gioco con una bella autoironia. Mi sembra, da quello che per ora ho potuto vedere, un personaggio instancabile. Sorride alla vita, la accoglie a cuore aperto. Coglie tutte le sfide che le dà.

Per quello che puoi dirci, cosa dobbiamo aspettarci in futuro da lei?

Non posso dire molto, ma sicuramente da Sofia dovete aspettarvi una lenta evoluzione come personaggio. Ci sarà, col tempo, la possibilità di vedere alcuni suoi lati un po’ più intimi. Per ora abbiamo sempre visto il suo sorriso, la sua solarità, la sua voglia di mettersi in gioco e di non dire no alle sfide. Man mano che le puntate andranno avanti, si potrà vedere l’altra faccia del sorriso che Sofia mostra, come un essere umano a tutto tondo.

L’entrata di Sofia in caffetteria vestita da uomo, da Charlot, è stata shakespeariana. All’inizio c’è stato anche questo accordo con Laura Parisi per non farsi riconoscere. Per ora, la Galbiati ha preso poco spazio nelle dinamiche della fiction, ma pian piano – anche con mia somma gioia, perché adoro interpretarla – evolverà e si farà conoscere a tutto tondo.

Com’è arrivata l’opportunità di far parte del cast de Il Paradiso delle Signore?

Faccio una premessa. Sono di Roma, ma ho studiato a Genova al Teatro Stabile. Per il momento, la mia carriera è stata prevalentemente teatrale. Dopo un anno passato lì a lavorare in seguito alla scuola, ho sentito proprio la voglia di ritornare nella Capitale, anche per mettermi in gioco nella mia città. Nel periodo del lockdown, visto che non so stare ferma o senza far nulla, ho cominciato ad inviare il mio materiale, curriculum e foto, sia alle agenzie che mi piacevano e con le quali desideravo collaborare e sia ad alcuni casting, compreso quello del Paradiso.

Non mi hanno risposto subito, finché non è arrivata l’opportunità di interpretare Sofia Galbiati. L’ho presa al volo; ho fatto il callback con molta leggerezza, perché non mi aspettavo assolutamente che sarebbe andata così. L’ho affrontato con gioia, fondamentalmente perché sono un’entusiasta della vita, del mio lavoro, del mio mestiere. Ho studiato tanto, sento che è arrivato il momento di rimboccarmi le maniche e fare qualcosa.

Sapevi già cosa fosse il Paradiso? Seguivi già la fiction daily? 

Sì, anche se non la seguivo assiduamente. Sapevo cosa fosse perché ho una grande famiglia numerosa e molti sono spettatori di questa serie. Non ero una fan, ma la vedevo come un’opportunità anche per gli attori nascenti. La maggior parte degli attori che lavorano lì sono giovani e, fortunatamente, c’è anche un ricambio. Entrano personaggi nuovi, alcuni se ne vanno e poi ritornano.

Immagino che per un’attrice che sta iniziando ad affacciarsi nel mondo televisivo sia importantissimo far parte di una produzione seguitissima, in onda ogni pomeriggio su Rai1.

Assolutamente, tant’è che le mie aspettative non sono state smentite. Al Paradiso c’è proprio una cura per ogni singola persona, attore. C’è dietro il lavoro di molte persone che mi stanno insegnando tanto, a partire dallo slancio vitale che devi avere per approcciarti al set, dove stai per molte ore al giorno con ritmi molto veloci. C’è un insieme di persone vincenti. Quello di Sofia Galbiati è il mio primo ruolo televisivo. Inizialmente ero preoccupata di non trovarmi bene a livello umano, perché sapevo di entrare in un gruppo collaudato.

Ero intimorita ma già dal mio primo giorno di set, quando sono salita in macchina, ho avuto l’occasione di conoscere Grace Ambrose, che nella serie interpreta Stefania Colombo. Mi ricordo che mi ha accolto col sorriso gigantesco e abbiamo subito rotto il ghiaccio. Già da lì ho pensato che sarebbe stata una bella esperienza. Mi sono detta che, se tutti si fossero comportati come Grace, sarei stata in buone mani. Ed effettivamente è andata così. Sono stati molto professionali e umani nel farmi sentire a mio agio. Ho provato subito un enorme senso di gratitudine per essere lì come prima esperienza.

Parliamo un po’ di te. Quando è esplosa la voglia di fare l’attrice?

Sono stata pizzicata quando ero al quarto ginnasio. Durante l’ora di matematica, che di solito per me era una delle più noiose, hanno fatto irruzione in classe alcuni ragazzi che presentavano lo spettacolo di fine anno del corso di teatro del mio liceo. Li vedevo come degli Dei, avevano intorno un’aura di charme, di fascino. Ammiravo la forza di gruppo che in poco tempo avevano creato tra di loro.

Mi sono detta che sarei andata allo spettacolo e che appena avrei potuto mi sarei unita a loro, visto che i primi due anni di ginnasio non si poteva frequentare tale corso perché era giusto concentrarsi sullo studio delle materie classiche. E così ho fatto. Quando è stato possibile ho preso parte al corso, diretto da Lucia Panaro, che mi ha fatto proprio innamorare del teatro e del sudore che si deve mettere per attuare uno spettacolo.

Che studi hai fatto, in seguito?

Ho preso inizialmente il diploma alla Eutecha, una scuola internazionale, ma poi sentivo ancora in me la voglia di crescere ulteriormente, che avevo bisogno di una struttura tecnica maggiore. Allora, un mio amico mi ha consigliato di iscrivermi al Teatro Stabile di Genova. Ho fatto il provino e sono entrata. Entrambe le scuole, lo devo riconoscere, sono state fondamentali per diversi aspetti. Ho trovato una famiglia, dei colleghi che sono diventati fratelli e sorelle. Mi hanno dato una struttura nello studio, su come affrontare il lavoro con pazienza e tenacia.

Ho notato che sei iscritta da pochissimo sui social.

Sì, ma se fosse stato per me non mi sarei iscritta. Ero molto intimorita, perché  ho un approccio un po’ senile nei confronti di questi mezzi di comunicazione. I miei amici mi prendono sempre in giro. Sono stata consigliata da più persone ad iscrivermi. L’ho presa dunque con leggerezza, perché ero molto giudicante, soprattutto nei riguardi di Instagram. Ho poi pensato che fosse un modo per farmi conoscere, nei limiti e come volevo io.

Di primo acchito, avevo la sensazione che stando lì dovessi fare finta di essere qualcuno che effettivamente non ero. Invece, adesso quando voglio e mi sento di pubblicare qualcosa lo faccio, cercando sempre di far trasparire chi sono io. Ho fatto pace coi social. E mi ha fatto piacere come il pubblico del Paradiso, da quello che ho letto, ha accolto con gioia Sofia. Confesso che avevo timore perché, comunque sia, la Galbiati è entrata in sostituzione dell’amatissima Roberta (Federica De Benedittis).

Hai qualche hobby in particolare?

In realtà, ne ho tantissimi. Da sempre, i miei genitori mi hanno trasmesso l’amore di camminare e perdermi nei luoghi. Vado a fare delle lunghe camminate in solitaria per la montagna e in città, attività che ora non posso portare avanti perché si può uscire poco. È come se potessi riconnettermi ad una parte di me stessa silenziosa. Mi piace tanto il lavoro collettivo, ma considero sacri i momenti che mi prendo per me. Adoro a dismisura feste e sorprese di compleanno, giochi. Propongo sempre cose diverse.

Da pochissimo ho iniziato a suonare la fisarmonica. Il mio ragazzo, con cui convivo, suona il basso per due gruppi indie della scena italiana. Mi sono dunque voluta cimentare in uno strumento musicale. Nonostante sia uno degli strumenti più difficili, perché le tue mani fanno due cose insieme ma diverse, il suono della fisarmonica mi emoziona ogni volta che lo ascolto in qualche canzone. Magari, in futuro mi potrà essere utile anche per un ruolo. Anche nel mood di Sofia Galbiati ci starebbe!

Salutiamoci con un ultima domanda. Con chi ti piacerebbe lavorare in futuro?

Essendomi mossa prevalentemente in teatro, mi vengono in mente nomi provenienti da quel settore lì: Valerio Binasco, Lucia Calamaro, il collettivo dei Kepler 452, con cui in realtà ho già lavorato. Trovo stimolante ogni cosa loro, perché mettono in scena tante tematiche a livello visivo e testuale. Per il resto, sono aperta a 360 gradi su tutto. Sono venuta a Roma proprio per questo, per sperimentare dietro la macchina da presa. Mi sto rieducando a sognare in grande. Esiste anche questo “muscolo”, che sto allenando.

Con la collaborazione di Sante Cossentino per MassMedia Comunicazione

Giulia Chiaramonte
Giulia Chiaramonte / Foto di LUCA MEOLA

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