Il Paradiso delle Signore 6: UMBERTO ci sarà ancora! Intervista a Roberto Farnesi

Roberto Farnesi è Umberto Guarnieri a Il paradiso delle signore
Roberto Farnesi è Umberto Guarnieri a Il paradiso delle signore

Il commendator Umberto Guarnieri, banchiere di professione, è sicuramente uno dei personaggi più cinici de Il Paradiso delle Signore, ma negli anni ha saputo tirare fuori altri lati della sua personalità: dall’amore mai vissuto fino in fondo con la cognata Adelaide al lato più protettivo mostrato con la figlia minore Marta e con l’ultimo arrivato Federico.

Ad interpretare Umberto è Roberto Farnesi, attore noto al pubblico per le sue partecipazioni a CentoVetrine, Solo per Amore, Le Tre Rose di Eva e tante altre fiction. Noi di Tv Soap l’abbiamo incontrato per fargli qualche domanda sulla sua esperienza nella fiction daily di Rai 1 e ci ha svelato che interpreterà Umberto Guarnieri anche nella prossima stagione, in onda da settembre 2021.

Il Paradiso delle Signore: Tv Soap intervista Roberto Farnesi (Umberto Guarnieri)

Roberto, benvenuto su Tv Soap. Ormai da tre stagioni, interpreti il commendator Umberto Guarnieri ne Il Paradiso delle Signore. Per via della tante sfumature che ha, credo sia interessante da portare in scena, no?

Assolutamente corretto. È un personaggio che mi dà molte soddisfazioni. Essendo una serialità così lunga, mi dà la possibilità di vivere Umberto in modo quotidiano. Per questo, confesso che leggo i copioni work in progress. Le scene che mi riguardano le visiono con qualche giorno d’anticipo. Non vado avanti più di tanto coi copioni che ci vengono forniti.

Umberto è un personaggio davvero interessante: Il Paradiso delle Signore, che come dicevo è una lunghissima serialità, ti regala l’opportunità di lavorare veramente nelle diverse situazioni attraverso  vari stati d’animo. Il Guarnieri è un banchiere, ha delle dinamiche familiari molto particolari. È anche un imprenditore, che è sicuramente cinico ma ha delle sfaccettature più morbide sopratutto con i figli. In primis con Marta (Gloria Radulescu) e poi con Federico (Alessandro Fella), di cui inizialmente non sapeva l’esistenza, anche se poi dopo si è affezionato a lui.

È difficile interpretare Umberto Guarnieri?

Sì, c’è molto da lavorare e ci sarà ancora. Posso dire che questa stagione, che si conclude venerdì, lascerà un velo di mistero su quanto accaduto ad Achille Ravasi (Roberto Alpi), che è l’ex marito di Adelaide (Vanessa Gravina), la contessa di Sant’Erasmo e cognata di Umberto. Di Achille non si più nulla da quando, dopo aver sposato Adelaide, è andato in America.

Umberto ha avuto un S.O.S. d’aiuto da parte della Contessa; l’ha quindi raggiunta in America ma non si è capito fino in fondo che cosa sia accaduto là; comunque è chiaro che Umberto l’ha tolta da dei guai, visto che Ravasi era una sorta di “barbablu”. Era uno che era solito accompagnarsi a donne facoltose, per poi farle sparire e prendersi tutto il patrimonio. Aveva già qualche matrimonio alle spalle dove aveva agito così. Umberto, sapendo questo, si è messo in allarme appena ha ricevuto la richiesta d’aiuto e lì, in America, è successo qualcosa.

Ad oggi, non sappiamo però se ci sia stata una colluttazione con Achille oppure se è scappato. Capiremo sicuramente cosa è avvenuto nella prossima stagione, che credo partirà a tremila con lo snodo di questo giallo che c’è nell’aria.

Da questa risposta, deduco che Umberto ci sarà anche nella prossima stagione. Me lo confermi?

Sì, te lo confermo. Umberto ci sarà nella prossima stagione. Per quanto riguarda me, come potrei non esserci? Abbiamo raggiunto le 500 puntate, superando addirittura il 20% di share con una media di più di due milioni di ascolto tutti i giorni. Sono numeri importanti, impensabili oggi su un daily, sopratutto su un prodotto interamente italiano. Questo è molto importante perché è un premio anche per tutti coloro che lavorano dietro la macchina da presa, per quelli che fanno dei costumi straordinari e cuciono degli abiti anche durante la notte.

Il Paradiso ha delle scenografie bellissime, c’è una meticolosità con cui sono curati anche gli oggetti in scena. È una straordinaria fucina di giovani attori, che vengono lì, si fanno le ossa, si fanno conoscere. Giustamente, quelli molto giovani fanno poi altri percorsi. Ad ogni modo, sono contento di fare parte di questa serie tutta italiana, che è un progetto particolare venduto anche all’estero. È stato uno dei prodotti Rai a finire su RaiPlay e credo che, ad oggi, sia il secondo più visto lì.

Ciò strizza l’occhio al futuro, perché sì sa che le piattaforme sono fondamentali: chi lavora all’ora in cui va in onda la fiction, si collega su RaiPlay per vedere le puntate, o sul telefonino o sul pc portatile. Anche lì riscontriamo, più o meno, 400/500mila spettatori ogni giorno. Secondo me, il Paradiso non è un progetto da lasciare e voglio continuare a partecipare con entusiasmo. Oltre me, nella prossima stagione data la trama ritroveremo Vanessa Gravina ma anche Alessandro Tersigni, che interpreta Vittorio Conti.

Quando si parla di Umberto, è impossibile non pensare ad Adelaide, di cui abbiamo anche già parlato. Tra loro c’è chimica, attrazione, ma i due non riescono mai a portare il loro rapporto alla luce del sole. 

Credo che quello sia il bello del loro rapporto, altrimenti sarebbe il Mulino Bianco, che Umberto e Adelaide decisamente non sono. Non possono fare la famigliola felice; stanno entrambi dalla parte sbagliata ed è per questo che sono dei personaggi divertenti e affascinanti. Ci sono stati tra di loro dei momenti di avvicinamento, ma anche di allontanamento.

Ritengo che questa alternanza sia interessante, mantiene viva l’attenzione sui due. Sennò si sceglierebbero. Quest’ultima stagione ha visto Umberto Guarnieri più coinvolto nelle vicende familiari, prima con la scoperta che anche Federico era suo figlio, una cosa non facile da affrontare sopratutto in quegli anni. Dopo c’è stata la crisi coniugale di Marta, tenendo conto anche di Ravasi, che ogni tanto si nomina anche se non si vuole.

C’è stata la storia dell’azienda sottratta a Cosimo Bergamini (Alessandro Cosentini); in questo caso, però Umberto aveva in parte ragione. Il padre di Cosimo era un uomo capace, mentre lui per sua stessa ammissione ha combinato una serie di casini che hanno messo a rischio diversi posti di lavoro. Per questo, Umberto è andato a mettere a segno, salvaguardando un’azienda sana. Chi arriva ad ipotecare un’azienda per un progetto sicuramente non è un imprenditore tanto navigato. Chiaramente Umberto è un cinico, va dritto, ma effettivamente ci sta questo suo lato, tant’è che poi offerto lì un posto a Cosimo, il quale per orgoglio non ha accettato.

Tornando un attimo su Ravasi, sicuramente il contrasto con Cosimo è stato funzionale a questa linea, dato che Bergamini, accecato dalla vendetta per aver perso l’azienda,  ha cercato di collegare Umberto alla scomparsa di Achille. È stato tutto incastrato a dovere, insomma…

Assolutamente. È straordinaria la capacità del reparto scrittura. Sono molto forti nel creare storie intricate e intrigante. Spesso rimango stupito dalla capacità creativa del reparto scrittura. Se ne inventano di ogni, non sono mai utopie ma cose che ci possono stare. È veramente un intreccio narrativo che tiene sempre alta l’attenzione. Non è facile su una serie così lunga riuscire sempre a trovare linee ed intrecci nuovi e particolari. Questo è fondamentale per decretare il successo del prodotto.

Vi aspettavate tutto questo successo quando avete cominciato a girare?

In quel periodo, il pomeriggio di Rai 1 non era la fascia oraria più forte del palinsesto. Siamo stati inseriti là. Devo dire, però, che sapevo che non sarebbe stata una sfida molto semplice e infatti non lo è stata. All’inizio ci ha messo un po’ per far breccia negli spettatori, ma da un certo momento in poi è stato un crescendo continuo e inarrestabile fino a sfondare il 20% di share. È una bomba, è tantissimo.

Non mi aspettavo di arrivare a questi risultati, anche nella più rosea delle previsioni. Devo dire la verità: pensavo ad un buon successo, ma massimo al 15-16%. Arrivare al 20% e mantenerlo, oscillando intorno ai due milioni di telespettatori… no, non me l’aspettavo!

È stata una scommessa vinta. Il Paradiso delle Signore veniva da due anni in prime time, con un pubblico sicuramente diverso rispetto a quello del pomeriggio. Non era affatto detto che la versione daily funzionasse.

No, infatti. Secondo me, la forza sta anche in questo. Come sai, è un progetto che nasce da un romanzo di Emile Zola. Parte da una scrittura solida; la base c’era sicuramente, sia nel serale, sia nel daily. Quest’ultimo format, che non è né fiction, né soap, è dal mio punto di vista più interessante. La serie, com’era, era fatta molto bene ma rientrava più nell’ordinario. La versione pomeridiana crea un’affezione, fa compagnia quotidianamente. Questo, nel mercato italiano, non è molto frequente.

Per finire: cosa auguri ad Umberto per la prossima stagione?

Credo e penso che Guarnieri avrà una vita più propria. Marta abbiamo visto che, almeno per il momento, propende per allontanarsi da Milano. Federico non sappiamo cosa farà, ma sicuramente non vivrà con lui, almeno per ora, mentre Riccardo (Enrico Oetiker) è a Parigi. Con Adelaide, al tempo stesso, c’è un tira e molla. Secondo me, la prossima è la stagione buona per vedere Umberto vivere di vita propria e non soltanto all’interno di dinamiche familiari. Mi piacerebbe vederlo su una linea imprenditoriale, anche se magari pure il giallo di Ravasi porterà a degli sviluppi interessanti!

In Collaborazione con Sante Cossentino per MassMedia Comunicazione

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