Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino: la serie tv a maggio su Amazon Prime Video

Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino / Amazon Prime Video
Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino / Amazon Prime Video

Dal 7 maggio su Amazon Prime arriva in molti paesi nel mondo Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino, la serie basata sull’omonimo libro autobiografico di Christiane F., che negli anni Settanta con la sua scioccante testimonianza destò scalpore in tutto il mondo.

Targata Constantin Television e Amazon Prime e diretta dal regista Philipp Kadelbach, la serie tedesca in otto episodi – attraverso la drammatica storia di una ragazzina segnata da un’adolescente ribelle e tormentata- racconta le cruenti e tragiche vicende di sei giovani dell’allora Berlino Ovest (Christiane insieme agli amici Stella, Babsi, Benno, Axel e Michi), che lottano per realizzare i loro sogni in un’ambiente tossico e spaventoso dominato da abitudini malsane e autodistruttive.

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Un’interpretazione moderna e contemporanea che – dopo quarant’anni – riporta in video la scioccante storia del famoso gruppo Bahnhof Zoo (che prende il nome della stazione del treno), divenuto il controverso simbolo di una generazione conosciuta per il suo trend autodistruttivo fatto di sesso, droga e carcere. Rispetto al film cult del 1981 (che si ispira fedelmente alla storia di Christiane), la serie Amazon ha un taglio decisamente più corale, nel quale tutti i ragazzi sono protagonisti.

I sei giovani protagonisti hanno il volto degli esordienti Jana McKinnon (Christiane), Lena Urzendowsky (Stella), Lea Drinda (Babsi), Michelangelo Fortuzzi (Benno), Jeremias Meyer (Axel) e Bruno Alexander (Michi), supportati da un cast di attori molto affermati in patria come Angelina Häntsch (Karin, madre di Christiane), Sebastian Urzendowsky (Robert, padre di Christiane), Hildegard Schmahl (Anni, nonna di Babsi), Valerie Koch (Nati, madre di Stella), Heiner Hardt (Horst, il papà di Benno).

Pubblicato in più di trenta paesi nel mondo, Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino, con un linguaggio crudo e dettagliato, è riuscito fin da subito ad attirare l’attenzione di tutto il mondo, rompendo l’inaccettabile silenzio che da sempre aleggiava sulle pericolose dipendenze di droga e prostituzione dei bambini che gravitavano attorno alla tristemente famosa stazione dello zoo.

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