Il Paradiso delle Signore 6, Giulia Arena a Tv Soap: “Per Ludovica sarà una stagione da combattente!”

Giulia Arena è Ludovica Brancia di Montalto a Il paradiso delle signore
Giulia Arena è Ludovica Brancia di Montalto a Il paradiso delle signore (foto Pierfrancesco Bruni)

Sarà ancora una delle protagoniste della nuova stagione de Il Paradiso delle Signore, anche per via della sua relazione ancora tutta da costruire con Marcello Barbieri (Pietro Masotti). Parliamo di Giulia Arena, che presta nuovamente il volto a Ludovica Brancia di Montalto. Nella stagione 6 la ragazza si ritroverà a lottare per mantenere intatto il suo amore, caratterizzato dalla differenza di classe sociale che la lega al proprietario della caffetteria della fiction daily.

Tutte novità di cui noi di Tv Soap abbiamo parlato con Giulia Arena. Ecco che cosa ci ha detto.

Il Paradiso delle Signore 6: Tv Soap intervista Giulia Arena (Ludovica)

Ciao Giulia, benvenuta su Tv Soap. Partiamo dalla nuova stagione della fiction daily. Come ritroveremo Ludovica?

La troveremo molto più serena, finalmente. Per un motivo o per un altro, gli inizi di stagione di Ludovica sono sempre stati burrascosi. Quest’anno, invece sarà indice di rinascita, di rivalsa. È un po’ un settembre che viviamo tutti, dove abbiamo tanti buoni propositi che ci sembrano possibili. Sarà decisamente una primavera per Ludovica.

Vedrete però, anche se non si direbbe, una stagione da combattente. All’inizio non sembrerà così, ma Ludovica si scontrerà con la realtà. Si dovrà interfacciare con un mondo che, con le sue regole stringenti, sa essere molto crudele. La sua nuova vita cozzerà un po’ con tutte le cose a cui si è sempre affiancata. Per questo nascerà uno scontro interno, non soltanto esterno. Vedrete suoi nuovi volti, che sto scoprendo anche io man mano.

Immagino quindi che sarà felice anche con Marcello, per lo meno all’inizio?

Esatto. Fortunatamente, dopo quello che abbiamo visto lo scorso anno, si è un po’ coronata finalmente la pace in questa relazione. Ovviamente, anche se non l’abbiamo visto perché è off screen, Marcello e Ludovica hanno trascorso tutta l’estate insieme. Tutto quello che abbiamo visto di clandestino, sul nascere della loro relazione, pian piano è sbocciato.

So che hai creduto molto, da attrice, nella storia tra Marcello e Ludovica. Ti aspettavi all’inizio, quando hai letto i copioni, che la coppia sarebbe piaciuta così tanto insieme?

Sinceramente no. È stata una bellissima sorpresa. Marcello e Ludovica sono due personaggi estremamente diversi. Io vedevo il potenziale, ma capisco anche la fatica che, all’inizio, hanno fatto gli appassionati del Paradiso. Perché, in fondo, erano due mondi così diversi insieme. Secondo me, alla fine, con i due è successo quello che succede nella realtà, ossia due persone estremamente diverse che poi, per un motivo o per un altro, si rendono conto di essere molto più vicine di quanto non sembri.

Ci è voluto un po’ per far capire questa dinamica al pubblico, ma in seguito c’è stata una risposta incredibile che non ci saremmo mai aspettati.

Anche perché, se si guardava il daily precedente, era impossibile pensare a loro due insieme, sopratutto per quello che Ludovica aveva fatto ad Angela (Alessia Debandi), la sorella di Marcello…

Beh sì, visto tutto quello che Ludovica ha fatto ad Angela, ma anche per il modo di vedere e di pensare che aveva. In fondo, Ludovica è sempre stata una persona ferrea. L’abbiamo visto anche con questo amore malato per Riccardo (Enrico Oetiker). Gli diceva: “Noi due siamo fatti per stare insieme perché apparteniamo alla stessa realtà sociale, perché le nostre famiglie sono di alto livello”. Perché, in fondo, c’era un po’ questo schema negli anni ’60. Si sposavano le famiglie, più che le persone. Figuriamoci quindi quanto era difficile per un “figlio di nessuno” come Marcello.

Allo stesso tempo, c’è da dire che anche lui, nelle stagioni precedenti, non ha fatto altro che ribadire, in primis ad Angela, di quanto poco ci si dovesse fidare dell’alta borghesia, di questa Milano patinata che lui ha sempre visto con diffidenza. Con la nostra storia d’amore, abbiamo raccontato la cosa più semplice, ossia che non ci si deve mai fidare delle apparenze.

E soprattutto che, alla fine, i sentimenti vanno al di là della classe sociale, no?

Esattamente. Alla fine due persone che, in un senso e nell’altro, avevano avuto uno schema molto rigido di classi sociali, basato sul contesto in cui vivevano, sono andati contro tutto e tutti per difendere il loro amore.

Abbiamo creduto tanto in Marcello e Ludovica. Fin dal primo momento abbiamo detto: “O portiamo avanti questa scrittura credendoci, facendola coerente, o altrimenti rischia di diventare la classica fiaba della Principessa e del Ranocchio che non ha senso di esistere”. E per questo ci abbiamo messo tantissimo impegno nei dettagli, nelle sfumature, nelle cose non dette. Ci abbiamo lavorato tantissimo. E, in base a quello che ho potuto vedere dalle reazioni del pubblico, si è visto il crescendo delle persone che, inizialmente, non credevano a Ludovica e Marcello, ma che poi “pregavano” affinché i due stessero insieme e non venissero divisi.

E poi nel bene e nel male è giusto che una coppia divida e crei discussioni nel pubblico.

Certamente. Diventa una dinamica reale. Quando c’è il dibattito vuol dire che hai dato tante sfaccettature e c’è qualcosa di concreto su cui discutere. Al contrario di quando, per mettere tutti d’accordo, diventa tutto bellissimo ma incoerente.

Non si possono d’altronde nemmeno accontentare tutti i fan.

Secondo me, infatti, bisogna un po’ allontanarsi dall’idea di accontentare tutti quanti. Io per prima, a volte vorrei che nella serie accadessero delle cose che poi non accadono, ma penso sia giusto così. La trama deve avere una sua direzione, a prescindere da quello che uno spera. Sennò diventa inevitabilmente la favoletta con il lieto fine preimpostato. Credo sia giusto raccontare le sfaccettature, gli imprevisti e le dinamiche impensabili inizialmente. Altrimenti è tutto scontato.

Tornando a Marcello e Ludovica, prima hai detto che sono andati contro tutto e tutti per difendere il loro amore. Non a caso, ho visto dalle trame che, nei prossimi episodi, avranno nuovamente a che fare con una vecchia nemica: Fiorenza Gramini (Greta Oldoni)…

Purtroppo, in effetti, ancora non ci siamo liberati di lei. Anche se d’altronde ci si deve un po’ scontrare con la realtà. La fiaba è bella, ma ad un certo punto bisogna fare i conti con le persone che la vedono, esattamente, come la vedeva Ludovica due anni prima. Determinate cose, per quella classe sociale borghese fatte di determinate regole, sono altamente inconcepibili.

Al giorno d’oggi, per noi, è anche più complicato comprendere alcune cose. Ma negli anni ’60 lo schema era davvero molto rigido e non si metteva in discussione. Cose che per noi hanno dell’assurdo, in realtà, sono sempre state assodate in quel periodo storico e sociale. Ludovica e Marcello stanno quindi facendo veramente un grandissimo passo, anche per il fatto di stare insieme “ufficiosamente”, di non essere fidanzati. Non era una cosa consueta in quegli anni.

Dal mio punto di vista, Ludovica ha avuto un’evoluzione completa. L’abbiamo vista viziata nella prima stagione, per poi cambiare gradualmente quando sono sorti i problemi economici nella sua famiglia. Abbiamo visto tutto il suo percorso di maturazione. Tu, da attrice, come le hai vissute queste sue fasi?

Sì, è vero. È stata una delle evoluzioni più complete, nel bene e nel male. Personalmente, l’ho vista come una grandissima opportunità, perché mi ha dato modo sia di scoprire tante cose di Ludovica che non avrei mai detto – sopratutto se penso a quella del primo anno – e sia l’opportunità di sperimentare tante sfaccettature diverse del personaggio, per renderlo in qualche modo reale.

Penso, infatti, che nella realtà non esistano i buoni che sono solo buoni o i cattivi che sono solo cattivi. Questo fa parte degli schemi sociali di cui parlavamo prima, ma tutti abbiamo tante sfaccettature. Il fatto di poterlo raccontare con Ludovica, che all’inizio sembrava essere una cattiva che più cattiva non si può, è stato bellissimo.

Si può quindi dire che Ludovica è stata ben scritta in qualsiasi sua fase?

Sì, e devo dire che sono rimasta molto stupita. Ero la prima fan di Ludovica. Continuavo a leggere i copioni con la fame di scoprire che cosa sarebbe successo dopo.

Analizziamola un po’. Tra le tante cose che ha fatto qual è quella che ti è piaciuta di più e quella che ti è piaciuta di meno?

Per quanto riguarda quella che mi è piaciuta di più, ti direi senz’altro le ultime scene in carcere. Lì è forse per la prima volta che si è vista una Ludovica davvero disposta a tutto. Diciamo che è sempre stata una sempre molto decisa e tenace, ma ha sfruttato male questo lato del suo carattere. In quelle scene, era disposta invece a mettere a repentaglio tutte le certezze che ha sempre avuto, come il suo nome e la sua responsabilità, per amore e con grande lucidità. Questa svolta mi è piaciuta e ha stupito tantissimo. Ha decretato un grande passaggio di maturità in lei.

Quella che mi è piaciuta meno, al contrario, è stata l’ultima fase di bugie legata alla gravidanza fasulla che ha inscenato per tenere legato a sé Riccardo. Nonostante fosse chiaro che il suo mondo si stesse sgretolando, ha tentato in ogni modo di tenere su questa follia.

Una bugia che le si è ritorta contro. Anche perché è vero che ha separato Riccardo da Angela, ma alla fine lui è ritornato da Nicoletta (Federica Girardello).

Esatto. Si è mossa, peraltro, per qualcosa che non era amore dalla parte di Riccardo, ma nemmeno da quella di Ludovica. E questo si è capito, pian piano, quando poi ha conosciuto Marcello. Ha scoperto per la prima volta cos’è l’amore disinteressato, a prescindere dal ceto sociale. Si era sempre convinta di essere innamorata da Riccardo, ma era un pensiero che le era stato imposto. Dalla prima puntata si era sempre raccontato di quanto fosse ovvio che, presto o tardi, sarebbero finiti insieme.

Era questa la dinamica. “Vai, vai… divertiti finché puoi, ma tanto è ovvio che noi ci sposeremo e dev’essere così”. Ed era la concezione che c’era in quegli anni. Riccardo ha invece dimostrato che l’amore non si può creare a tavolino. E, col tempo, anche Ludovica l’ha capito.

Secondo te perché Il Paradiso delle Signore piace così tanto al pubblico?

Per due aspetti. Il primo è perché è un prodotto molto pulito. Ormai, in televisione, siamo abituati a vedere di tutto, con lo streaming e così via. Abbiamo perso la bellezza dei prodotti puri e puliti, cosa che è il Paradiso. Lo possono davvero vedere veramente tutti. E questo, secondo me, è un grande valore aggiunto.

Il secondo è che racconta uno spaccato sociale con storie completamente diverse. È uno spaccato che un po’ tutti, direttamente o indirettamente coi racconti o da bambini, hanno visto. Ha un sapore amarcord che accomuna un po’ tutti. A volte mi dicono: “Sai, quella credenza ce l’aveva uguale mia zia”, “Sai, queste borse me le ricordo, le metteva mia mamma”. C’è questo legame sentimentale che vedono tutti, oltre allo spaccato sociale a 360 gradi che racconta dalla contessa al magazziniere, passando per l’ereditiera, le veneri e l’imprenditore pieno di sogni. In qualche modo, chi la guarda finisce per rivedersi in un personaggio. Fa capire che, indipendentemente dalle classi sociali, i problemi ci sono sempre.

Parliamo un po’ da fan. Quali coppie, oltre a Marcello e Ludovica, ti piacciono?

Sono stata una fan di Riccardo e Nicoletta, nonostante fossi la loro antagonista. Da Giulia speravo tantissimo nel lieto fine, ma contemporaneamente giravo scene dove facevo di tutto per distruggere la loro storia. Inoltre, sono una fedelissima di Armando (Pietro Genuardi) e Agnese (Antonella Attili) e di Rocco (Giancarlo Commare) e Maria (Chiara Russo). Le ritengo storie molto delicate da raccontare.

Oltre al Paradiso, hai altri progetti in ballo?

Dovrebbe uscire un film al cinema, che ho girato a marzo a ridosso del finale della scorsa stagione. Se tutto va bene, uscirà entro l’autunno. Tutto dipende dalla situazione della pandemia. La parte del montaggio va avanti da sé, ma tante dinamiche a livello cinematografico dipendono dal Covid. Bisogna anche vedere se la gente se la sente o meno di andare nelle sale. Ci sono dinamiche più sociali che tecniche. Bisogna vedere mese per mese cosa succede.

Anche per la situazione che stiamo vivendo, l’interesse per il Paradiso è quasi aumentato. C’è tanta gente che lavora e studia da casa e lo prende come un momento di svago. Abbiamo tenuto loro compagnia in questi mesi particolari. Mentre nel lato cinematografico è stato l’opposto, la gente si è allontanata. Spero che questi mesi autunnali facciano venire la voglia di ritornare al cinema. Bisogna ricominciare a vivere. Ci sono delle cose bellissime che non dovremmo perdere.

Con la collaborazione di Sante Cossentino per MassMedia Comunicazione

Giulia Arena / Ludovica
Giulia Arena / Ludovica (foto di Pierfrancesco Bruni)

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