Il Paradiso delle Signore 8, Luca Ferrante a Tv Soap: “Gianlorenzo Botteri farà pian piano conoscere la sua anima più profonda”

Luca Ferrante è Gian Lorenzo Botteri a Il paradiso delle signore (foto P. BRUNI)
Luca Ferrante è Gian Lorenzo Botteri a Il paradiso delle signore (foto P. BRUNI)

È una delle new entry dell’ottava stagione de Il Paradiso delle Signore, dove sta dando vita allo stilista Gianlorenzo Botteri, un uomo freddo e rigoroso assunto da Vittorio Conti (Alessandro Tersigni) per lanciare la linea uomo del grande magazzino milanese.

Ad interpretarlo c’è l’attore Luca Ferrante, già volto noto delle soap perché, oltre ad essere stato nel cast di Un Posto al Sole e CentoVetrine, è la voce italiana di Jordi Coll, attore iberico di punta de Il Segreto, Una Vita e, recentemente, de La Promessa.

Abbiamo incontrato Luca sul set de Il Paradiso delle Signore per fargli qualche domanda sul “suo” Gianlorenzo. Ecco cosa ci ha raccontato.

Il Paradiso delle Signore 8, intervista a Luca Ferrante (Gianlorenzo Botteri)

Ciao Luca, benvenuto su Tv Soap. Partiamo dalla descrizione del personaggio che stai attualmente interpretando nella soap.

Come avete visto, Gianlorenzo Botteri è lo stilista della linea uomo. Il dottor Conti l’ha chiamato per lanciare la linea nella speranza di contrastare la Galleria Milano Moda, che dà decisamente fastidio al Paradiso. Gianlorenzo ha studiato in Francia e ha firmato diverse collezioni. È rigoroso, impeccabile con chi lavora insieme a lui.

Per questo, all’inizio, non è stato facile per lui condividere lo spazio con Maria Puglisi (Chiara Russo). Tuttavia, è vero che il suo lato burbero ogni tanto si ammorbidisce e cerca di accettare i consigli che gli vengono dalle altre persone, come Vittorio, Roberto Landi (Filippo Scarafia) e la stessa Maria.

Questo suo aspetto, delle volte severo, nasconde una sua fragilità, che ancora nessuno conosce. Gianlorenzo si vedrà a lungo e verrà approfondito. Sicuramente, il primo impatto non è stato dei più semplici: Gianlorenzo è stato molto irruente.

Al suo ingresso non si è risparmiato con nessuno, ma si addolcirà e si vedranno varie sfaccettature della sua personalità. Ha una corazza che, pian piano, si staccherà pezzettino per pezzettino e si conoscerà Botteri nella sua anima più profonda.

Se avessi soltanto tre aggettivi, quali utilizzeresti per Gianlorenzo?

Impeccabile, come ho già detto, sicuro di se stesso e curioso.

Come ti sei trovato sul set del Paradiso delle Signore?

Benissimo. È una grande famiglia, mi hanno accolto in un maniera incredibile. Un po’, lo ammetto, giocavo in casa perché conoscevo molti registi e attori. Comunque sia, a parte questo, il set del Paradiso è davvero sereno in tutti i reparti: da quello artistico, passando per il trucco e parrucco, i macchinisti e la produzione.

Il tuo è stato un ritorno nel mondo delle soap. In passato, sei stato nel cast di Un Posto al Sole e CentoVetrine. È difficile girare una soap? Ci sono dei tempi produttivi piuttosto stretti…

Le mie vecchie soap opera, sicuramente, mi hanno aiutato maggiormente. Conosco le tempistiche. Si lavora tanto, ci sono tante scene. E questo mi ha aiutato molto nei primi giorni di lavoro al Paradiso, che è una macchina che non si ferma mai. È un continuo allenamento di memoria. Dobbiamo stare attenti anche alle dinamiche che si sviluppano nelle scene per dare credibilità alle stesse.

Quando uno si trova a fare otto o nove scene al giorno, nelle ultime tende magari ad affievolirsi, per tante ragioni. Invece su un set impegnativo come quello del Paradiso bisogna stare sempre sul pezzo.

Seguivi già il Paradiso? Ti sei chiesto il perché del suo successo?

Sì, anche se non in maniera continuativa.  Per quanto riguarda il successo, credo dipenda dal fatto che sia fatta da grandi professionisti, con una super produzione. Tra l’altro, penso che rivivere gli anni ’60 sia importante per tante persone.

Inoltre, per chi non li ha vissuti come me, il Paradiso è un modo per conoscere le mode, la maniera di porsi degli uomini di allora, l’eleganza, i vestiti. Le storie poi sono avvincenti e ti lasciano la curiosità di vedere le puntate successive.

Sei papà. Hai due figli. Loro mostrano già una vena artistica?

Uno dei miei figli, il più grande che ha 11 anni, ha una vena artistica perché lui disegna benissimo. Il piccolino, invece, ha iniziato per caso a recitare: ha vinto il provino per fare il figlio di Alessandro Borghi e Jasmine Trinca in Supereroi e là ha preso il via questa “carriera”. È stato tutto molto naturale, come è successo con me quando vedevo mio padre Pieraldo, attore e doppiatore. Soltanto che mio figlio ha cominciato a cinque anni, mentre io a diciassette.

In ogni caso, ha sempre respirato, come ho fatto io, le prove a teatro e il doppiaggio perché anche sua madre, Eleonora Di Miele, fa l’attrice. Per ora si diverte e lo fa con piacere, ma non è detto che per forza debba diventare attore. È giusto che se la viva così, al momento, in maniera spensierata e giocosa, dato che ha nove anni.

Con Eleonora vi dedicate a tanti progetti…

Sì, io ed Eleonora di recente abbiamo aperto una scuola a Pistoia, che dà opportunità a tanti ragazzi dal punto di vista della danza, della recitazione, del canto, del doppiaggio. Una scuola di spettacolo a 360°.

Nel frattempo, sono diventato anche il direttore artistico di un teatro bellissimo in Toscana, il Teatro Montand, dove ho già concluso la seconda stagione. Mi impegna molto, perché dirigere il teatro è anche una grossa responsabilità verso la cittadina, che comunque gode di questa struttura fantastica e, quindi, si fa cultura. Si dà l’opportunità a tanti ragazzi di conoscere il teatro.

Hai un sogno nel cassetto che vorresti raggiungere?

Un punto di arrivo, anche se ho quasi 44 anni, ancora non me lo sono dato. Una mia piccola soddisfazione era quella di diventare un direttore artistico di teatro e ci sono riuscito. Già questo è un gradino più alto rispetto agli altri perché è una soddisfazione poter gestire artisticamente un teatro e poterlo calcare. Quest’anno lo farò sia in veste di regista, che di attore. Vivo un po’ al momento. Sicuramente, per rispondere alla domanda, mi piacerebbe lavorare con Sergio Castellitto, o al teatro o al cinema. Quello sarebbe un sogno.

Nel tempo libero, invece, a che cosa ti dedichi?

Alla famiglia. Anche se in realtà, quando sto a teatro, anche se di sabato o di domenica, per me è come se fossero due giorni liberi. I miei figli vengono a teatro, guardano gli spettacoli, ma io ed Eleonora ci ritagliamo del tempo per dei viaggi e delle gite per stare con loro. Ed è giusto così, perché non vogliamo far mancare loro niente.

Con la collaborazione di Sante Cossentino per MassMedia Comunicazione Seguici su Instagram.