È ritornato a Milano, dopo un periodo trascorso in Sicilia, pieno di mille incertezze sul suo futuro, ma nonostante questo ha mantenuto il sorriso. Ci riferiamo al poliziotto Mimmo Burgio, interpretato fin dalla scorsa stagione de Il Paradiso delle Signore dall’attore campano Vito Amato.
Abbiamo avuto occasione di incontrarlo sul set per la presentazione della nuova stagione e gli abbiamo rivolto alcune domande. Ecco che cosa ci ha raccontato.
Il Paradiso delle Signore 10, intervista a Vito Amato (Mimmo Burgio)
Vito, bentornato su Tv Soap. Questa è la tua seconda stagione a Il Paradiso delle Signore con il ruolo di Mimmo Burgio. Gli sei molto affezionato, immagino…
Sì, Mimmo sta crescendo e stiamo crescendo insieme, visto che è anche l mio primo ruolo di rilievo in un progetto così importante come Il Paradiso delle Signore. Stiamo crescendo insieme a livello umano e soprattutto anche a livello lavorativo. A me sta dando tante soddisfazioni perché mi sta facendo capire come si fa davvero questo mestiere, che è sempre stato il mio sogno fin da piccolo.
Ci saranno delle novità che lo riguardano?
Mimmo si ritroverà di fronte a tante scelte importanti quest’anno. Lo abbiamo lasciato, nella scorsa stagione, pieno di dubbi. In realtà, a pensarci bene, lo abbiamo lasciato da eroe, perché la scorsa annata è terminata col botto, con questo momento action effettivamente molto bello da vedere. È stato figo e divertente poterlo girare col grande Thomas Santu, che interpreta Enrico Proietti. Ci siamo divertiti tanto. E anche quest’anno ne vedremo delle belle.
A partire dalla sua vocazione da poliziotto, forse, che sta mettendo in discussione…
Verissimo. Mimmo è pieno di incertezze e dubbi relativi alla propria vocazione, alle proprie scelte di vita e di carriera. Ha fatto e sta facendo un bel lavoro introspettivo. Le prime puntate di questa stagione sono molto belle da questo punto di vista.
E se ti dico Agata? Come proseguirà il rapporto tra Mimmo e lei?
Beh, diciamo che Mimmo e Agata hanno cercato di dirsi quanto più possibile nella scorsa stagione e si sono lasciati con un “non detto” importante. Si sono lasciati da amici, effettivamente, da persone che si stimavano reciprocamente. Hanno lasciato tante porte aperte, indubbiamente.
Quindi, leggendo tra le righe, Mimmo non si è ancora rassegnato?
Diciamo che il cuore di Mimmo è un cuore da fervido siciliano, quindi caloroso. Non credo che arrendersi sia una cosa che gli si addica. Insisterà? Vedremo. Teniamo presente anche che Mimmo e Agata non sono, esattamente, due persone facili.
Ti ricordi ancora come hai ottenuto il ruolo di Mimmo?
Faccio una breve premessa. Questo mestiere ci dà tanti momenti di incertezza. Io sono giovane, ho 23 anni, però mi rendo conto che, da un punto di vista umano, aspiro sempre ad avere tanto. Era un periodo in cui stavo facendo molto teatro. Ero in giro con uno spettacolo e, di punto in bianco prima dell’estate, è arrivato dal nulla questo provino per Mimmo, un personaggio siciliano.
Ho detto: “Sarà una bellissima sfida“. Io non sono siciliano, sono napoletano, di Pompei precisamente. Da un punto di vista attoriale, accolgo sempre le sfide, soprattutto se devo interpretare personaggi totalmente lontani da me. Questo, secondo me, è il mestiere dell’attore: giocare facendo altro. Quindi, quando ho visto un personaggio siciliano, ho detto: “Perfetto, è una sfida, mi interessa solo fare bene, far vedere quello che so fare“. Ed, evidentemente, chi mi ha selezionato ha visto qualcosa in me e ne sono molto contento.
Che feedback ricevi dal pubblico? Cosa piace oppure no ai telespettatori di Mimmo?
Inizialmente, la gente veniva colpita negativamente da frasi poco carine di Mimmo. Sembravano maschiliste. Erano dovute principalmente alla sua provenienza geografica e al suo retaggio culturale di quel tempo. Nella Sicilia degli anni Sessanta vigeva un pensiero unico su determinati argomenti che riguardavano l’emancipazione e il ruolo della donna.
Col trascorrere delle puntate, si è però scoperto il suo animo buono. Perché Mimmo è un buono, ha un’anima buona pura e genuina; molte volte è anche ingenuo e questo la gente l’ha visto e notato. Sono molto felice di ciò perché siamo andati a scavare piano piano!
Per confrontarti con le inflessioni dialettali hai seguito i consigli di qualcuno?
Diciamo che ci sono siciliani veri di origine qui, chiedo spesso a Massimo Cagnina vari consigli. L’anno scorso li ho chiesti anche a Enrico Lo Verso, che è stato il papà di Mimmo. È stato un onore immenso lavorare con lui.
Ci sono probabilità di rivedere Lo Verso nei nuovi episodi?
Diciamo che Mimmo si trova in una situazione di conflitto totale con il padre, quindi vederli insieme sarebbe complicato. Un anno è però lungo, ci sono 160 episodi da guardare…
Con la collaborazione di Sante Cossentino per MassMedia Conunicazione