Un Posto al Sole, Mario Grazio Balzano a Tv Soap: “La storia del maggiordomo Alfredo e di Cotugno serve a far sorridere; oggi serve leggerezza”

Mario Grazio Balzano è Alfredo a Un posto al sole
Mario Grazio Balzano è Alfredo a Un posto al sole

Tra le attuali trame di Un Posto al Sole c’è quella che vede contrapposti il barone Cotugno (Walter Melchionda) e il suo maggiordomo Alfredo. Ad interpretare quest’ultimo è Mario Grazio Balzano, che abbiamo avuto il piacere di sentire per fare una chiacchierata sul suo percorso nella soap di Rai 3. Ecco dunque che cosa ci ha raccontato.

Un Posto al Sole, intervista a Mario Grazio Balzano (maggiordomo Alfredo)

Ciao Mario, benvenuto su Tv Soap. Partiamo da Un Posto al Sole, dove interpreti il maggiordomo Alfredo. Ti piace il personaggio?

Mi piace tantissimo, anche perché lavoro con Walter Melchionda che è un amico vero. Con lui mi diverto moltissimo e questo, per me, è fondamentale: quando non mi diverto, significa che qualcosa non funziona. Invece con Alfredo mi diverto sempre.

Come hai costruito il personaggio? Ci hai messo del tuo oppure ti sei attenuto al copione?

Ho avuto le indicazioni dei registi, ma il personaggio l’ho creato io. Ho lavorato molto sulla mimica e sull’espressività, senza ispirarmi a nessun altro attore. Ho cercato di capire, scena dopo scena, chi fosse davvero questo maggiordomo: un uomo preciso ma anche ironico, che riesce a portare leggerezza senza mai cadere nel banale.

Senti che il pubblico apprezza Alfredo?

Sì, ho ricevuto un riscontro molto positivo. Sui social, ad esempio nelle varie pagine che si occupano della soap, ci sono migliaia di visualizzazioni e centinaia di commenti: nessuno negativo. Non si può piacere a tutti, certo, ma il pubblico ha capito il senso di questo personaggio. La nostra storia con Cotugno serve a far sorridere, e oggi credo che ci sia bisogno di leggerezza!

Senz’altro quella di Cotugno e Alfredo è una delle coppie comiche della soap, una di quelle che fa da contraltare alle storie più drammatiche.

Proprio così. Gli autori hanno avuto una bella intuizione, perché Un Posto al Sole racconta la realtà di oggi, anche con i suoi momenti difficili. Ogni tanto serve un sorriso e io sono felice se riesco a regalarlo.

Tu e Walter Melchionda, visto che siete amici, vi confrontate anche fuori dal set sulle scene da fare?

Sì, spesso! Quando siamo in albergo parliamo delle scene, ci confrontiamo su come renderle al meglio. Poi naturalmente seguiamo le indicazioni dei registi, ma il nostro affiatamento è vero e credo che si veda anche sullo schermo.

Interpreti Alfredo da tanti anni, ormai…

Ho cominciato tra il 2019 e il 2020, proprio in piena pandemia. Non è stato facile: all’inizio si girava con le mascherine, non si poteva toccare nulla. Recitare così era complicato, ma grazie alla mimica e alla gestualità siamo riusciti a dare comunque un buon prodotto.

L'attore Mario Grazio Balzano
L’attore Mario Grazio Balzano

Come sei arrivato a Un Posto al Sole? Hai fatto un provino?

Sì, tutto è cominciato nel 2018: avevo mandato un curriculum alla Rai, ma non avevo avuto risposte. Poi, durante il Covid, mi ha chiamato Maurizio d’Ecclesiis, il casting director, proponendomi un provino. Sono andato a Napoli, ma in realtà il primo personaggio non era Alfredo. Dopo qualche giorno mi hanno richiamato per un provino online: mia figlia mi dava le battute da fuori mentre io registravo!

L’ho mandato, è piaciuto e da allora è cominciata la mia avventura. Tutto semplicemente mandando un curriculum, senza raccomandazioni. Lo dico sempre ai giovani: tentate, ma con serietà. Non chiedete favori, fatevi conoscere con il vostro lavoro.

Secondo te perché la soap piace così tanto al pubblico, dopo quasi trent’anni?

Perché racconta storie vere, in cui il pubblico si riconosce. È un racconto quotidiano della vita reale, con personaggi che parlano di amore, famiglia, problemi, sogni. Credo che Un Posto al Sole sia diventato una sorta di specchio del nostro tempo e il pubblico lo ama proprio per questo.

Al di là della soap, continui a lavorare anche in teatro, giusto?

Sì, il teatro resta la mia grande passione. Dirigo spettacoli, tengo corsi e laboratori, anche in collaborazione con l’Università di Salerno. Negli anni ho studiato l’uso del teatro come strumento didattico, per esempio per insegnare matematica o lingua italiana. Ho lavorato con il CNR di Napoli su un progetto di motion capture, collaborando con Rémi Brun, un esperto francese: una bellissima esperienza tecnologica e artistica insieme.

Quando hai sentito di voler diventare attore?

Fin da bambino ero molto curioso. Mio padre era un cultore di Pompei, era una guida: parlava sei lingue, perfino l’aramaico! Mi portava spesso agli scavi e lì ho imparato ad amare l’arte, la storia, la bellezza. Da ragazzo volevo fare il medico, poi l’ingegnere, ma capii presto che la mia strada era un’altra. Ho iniziato facendo laboratori teatrali nelle scuole, anche nelle materne ed elementari. Poi ho continuato a studiare, a insegnare, a dirigere. È stato un percorso lungo, ma pieno di soddisfazioni.

Chi ti ha sostenuto di più in questo cammino?

Senza dubbio mia moglie. Mi è sempre stata vicino, mi ha incoraggiato, mi ha permesso di fare quello che amo anche quando avevamo i bambini piccoli. Ringrazio anche i miei figli, che oggi sono grandi e vivono all’estero, ma mi seguono sempre. E devo tanto anche ai miei genitori: mio padre, con la sua cultura e i suoi insegnamenti, e mia madre, che si è dedicata completamente alla famiglia. Se oggi sono quello che sono è grazie a loro.

Per concludere, che messaggio ti senti di mandare ai fan di Un Posto al Sole?

Dico solo grazie. Grazie per l’affetto e per i sorrisi. Il maggiordomo Alfredo continuerà a divertirsi e io con lui. E se il pubblico si diverte, allora vuol dire che il mio lavoro funziona.

Con la collaborazione di Sante Cossentino per MassMedia Comunicazione Seguici su Instagram.