Hanno ucciso l’uomo Ragno, la leggendaria storia degli 883: la serie arriva su TV8

Hanno ucciso l'uomo ragno - serie TV 8
Hanno ucciso l'uomo ragno - serie TV 8

Hanno ucciso l’uomo Ragno, cast e trama

C’è una canzone che, più di ogni altra, ha segnato l’immaginario collettivo degli anni ’90: “Hanno ucciso l’uomo Ragno”. Era l’inno di una generazione, quella che ballava con gli 883 tra sogni, motorini e storie di provincia. Oggi, quel titolo diventa il cuore pulsante di una serie evento: Hanno ucciso l’uomo Ragno – La leggendaria storia degli 883, la produzione Groenlandia che, dopo il successo sulla piattaforma Sky, approda finalmente in chiaro su TV8 da venerdì 7 novembre, in prima serata per quattro venerdì.

La serie è stata ideata da Sidney Sibilia, che l’ha anche prodotta con la sua casa di produzione Groenlandia (fondata insieme a Matteo Rovere), in collaborazione con Sky Studios. Oltre a essere lo showrunner della serie, Sibilia ne ha diretto i primi due episodi, dopodiché la regia è passata ad Alice Filippi (episodi 3, 4 e 6) e Francesco Ebbasta (episodi 5, 7 e 8). Alla sceneggiatura, insieme a Sibilia, hanno lavorato Francesco Agostini, Chiara Laudani e Giorgio Nerone, contribuendo a dare alla serie il suo tono autentico e generazionale. In otto episodi, la serie ricostruisce la nascita di un fenomeno musicale e umano: l’amicizia tra Max Pezzali e Mauro Repetto, due ragazzi di Pavia che, negli anni ’80, trasformano un sogno in un’icona.

Hanno ucciso l’uomo ragno: la storia

È il 1984. Max, studente bocciato e apprendista fioraio nell’attività di famiglia, trova nella musica la sua via di fuga. La prima canzone nasce come promessa d’amore, ma diventerà presto il linguaggio di un’intera generazione. Poi, un incontro: Mauro, il nuovo compagno di classe. Da quella scintilla nasce un sodalizio destinato a lasciare il segno. Insieme, nel 1989, calcano per la prima volta un palco televisivo nel programma 1,2,3 Jovanotti con il nome “I Pop”. Li nota Claudio Cecchetto, che intuisce subito il potenziale del duo e li spinge a cambiare marcia: nascono così gli 883, battezzati dal rombo di una Harley Davidson e dal desiderio di libertà.

Hanno ucciso l’uomo ragno: personaggi e interpreti

Il cast, giovane ma già sorprendente, dà vita ai protagonisti con autenticità e carisma: Elia Nuzzolo è un Max Pezzali misurato e profondo, mentre Matteo Oscar Giuggioli restituisce l’irrequietezza solare di Repetto. Entrambi hanno conquistato il Nastro d’Argento come rivelazioni dell’anno. Accanto a loro, un parterre di volti noti e cameo d’eccezione: Roberto Zibetti veste i panni di Cecchetto, Carlo Palmeri è Fiorello, Luca Chikovani diventa Sandy Marton, Edoardo Ferrari interpreta Pier Paolo Peroni e Ludovica Barbarito dà volto a Silvia, la musa degli esordi.

Ma la vera magia è avvenuta fuori dallo schermo: la serie ha riportato sullo stesso palco Max Pezzali e Mauro Repetto, di nuovo insieme dopo anni, per un tour che ha emozionato generazioni diverse. Un cerchio che si chiude, una storia che continua.

Nord Sud Ovest Est – La leggendaria storia degli 883 (in arrivo nel 2026)

E infatti continua davvero: il successo della prima stagione – accolta con entusiasmo da pubblico e critica – ha già spianato la strada alla seconda stagione, che si intitolerà Nord Sud Ovest Est – La leggendaria storia degli 883. In arrivo nel 2026 su Sky e in streaming su NOW, la nuova parte della saga porterà lo spettatore nel cuore creativo della band, raccontando la nascita del loro secondo album, quello che consacrò definitivamente il duo e segnò al tempo stesso l’inizio della loro separazione. Un viaggio più maturo e introspettivo, che promette di mostrare da vicino il prezzo del successo e la fragilità di un’amicizia diventata mito.

Hanno ucciso l’uomo Ragno – La leggendaria storia degli 883 non è soltanto una serie: è una macchina del tempo che profuma di benzina, juke-box e sogni d’estate. Un viaggio tra le note e le emozioni di un’Italia che ballava ingenua e felice, dove bastavano un motorino, un amico e una canzone per sentirsi invincibili. Un racconto di amicizia, musica e autenticità, che ci ricorda come le storie più vere non abbiano bisogno di supereroi ma solo di due ragazzi, una chitarra e un sogno più grande della provincia che li ha visti crescere. Seguici su Instagram.