GOMORRA 2: anticipazioni, trama e dichiarazioni del cast all’Anteprima

Gomorra 2, anticipazioni e trama
Gomorra 2, anticipazioni e trama

Parte questa sera su Sky la seconda stagione della serie tv Gomorra, che ha trasformato il libro omonimo di Roberto Saviano nell’epopea tragica della famiglia Savastano, ed è stata venduta in tutto il mondo ancora prima di andare in onda in Italia. Tv Soap era presente all’anteprima internazionale, al Teatro dell’Opera di Roma, ed è qui per raccontarvi tutte le anticipazioni sulle prime due puntate e sui nuovi personaggi (ma vi avvisiamo prima che partano gli spoiler, tranquilli).

Prima, però, spazio alle dichiarazioni di Saviano, degli sceneggiatori e degli interpreti principali (tra i quali riconoscerete un volto amato di una notissima soap italiana…), e a una chicca: sono già in scrittura terza e quarta stagione

ROBERTO SAVIANO (ideatore)

Gomorra è una serie crime, ma realizzata con il metodo italiano, ovvero abbiamo voluto raccontare l’universo del crimine napoletano non come storia fine a se stessa e alle proprie dinamiche, ma inteso come un aspetto di un racconto che vuole andare in un’altra dimensione. 

In Gomorra abbiamo scelto fin dall’inizio di raccontare quel mondo impedendo una facile organizzazione dell’emotività, impedendo allo spettatore di identificarsi col buono o col cattivo. Abbiamo dato la priorità all’ossessione per il potere, al raccontare – usando il crimine come grande metafora – com’è la politica, come sono i sentimenti umani, come è impossibile avere potere e non commettere un crimine, non tradire chi ci è vicino, perché il tradimento è consustanziale al potere. 

E poi, prima di Gomorra era difficilissimo, nelle serie, raccontare i “meccanismi”. Era tutta una questione di relazioni e dinamiche tra i personaggi. Con Gomorra invece siamo riusciti a raccontare come si truccano le elezioni (basandoci alla lettera sui resoconti di inchieste vere), come si trucca un appalto, come si apre una piazza di spaccio, quanto dura un tradimento nel potere…

Questa stagione porta le storie e i personaggi di Gomorra anche all’estero – hanno girato in Sudamerica e in Germania – ma la direzione della serie rimane la stessa: per noi Gomorra non è un modo di raccontare Napoli al mondo, ma di raccontare il mondo attraverso Napoli.

STEFANO BISES & LEONARDO FASOLI (sceneggiatori)

BISES: Quando abbiamo iniziato a lavorare sulla seconda stagione, ci siamo confrontati con quello che era rimasto fuori dalla prima, in particolare nelle relazioni tra i personaggi, e poi con Roberto sul materiale tratto dalla realtà che potevamo utilizzare…  e ci siamo resi conto che c’era solo l’imbarazzo della scelta. Addirittura qualche cosa l’abbiamo scartata perché troppo inverosimile. Dopodiché, ovviamente, dopo aver fatto una cosa così bella come la prima stagione, c’era il timore di non ripeterla.  

FASOLI: Ci siamo immersi nel mondo criminale, nei fascicoli e nei resoconti delle inchieste, nelle intercettazioni che raccontano i rapporti, i clan, il modo in cui si gestisce quel mondo. Abbiamo parlato coi magistrati e coi poliziotti e poi siamo andati sul territorio a parlare con le persone, a capire come sono le meccaniche che noi avevamo letto, viste dalle persone che le vivono tutti i giorni.

FORTUNATO CERLINO (interprete di DON PIETRO SAVASTANO, il boss dei Savastano che un tempo gestiva l’impero, arrestato durante la prima stagione e liberato alla fine dell’ultima puntata) 

Tornare sul set è stato bellissimo, anche perché Gomorra è una grande esperienza anche emotiva, per noi. Vi do la notizia che noi insieme stiamo proprio bene, e c’è stata la gioia di ritrovare un gruppo di lavoro straordinario. 

Don Pietro invece torna a Gomorra come un uomo devastato, sconfitto, che deve ritrovare l’equilibrio sia nel privato che nel “lavoro”… diciamo. Ha una moglie che è morta in maniera tragica, un rapporto conflittuale col figlio, un impero svanito.

In questa serie Pietro guarderà in faccia la parte più nera di se stesso.

MARCO D’AMORE (interprete di CIRO DI MARZIO, “L’IMMORTALE”, l’uomo di fiducia del boss Savastano che ha sfidato tutte le regole per farsi boss, arrivando a sparare a Genny e a uccidere donna Imma Savastano)

Lo spazio del teatro in cui siamo oggi si chiama Boccascena, e oggi urla una parola inconsueta (Gomorra). Ecco io credo che portare questo progetto in questo spazio, che richiama un certo tipo di pubblico, sia importante e necessario, anche per tutti gli attori giovani di Gomorra che oggi meritano questa bellezza. Sarebbe più bello se ci fosse più spesso commistione tra alto e basso, perché la vita è così, è tutto alto e basso… ma se si avessero bocche così grandi per gridare forte, secondo me cambierebbe qualcosina. Ed il racconto di questa necessità passa anche attraverso scene come quelle che ho avuto la fortuna e l’ingratitudine di rappresentare con Ciro, in particolare nella prima puntata, quando dimostrato fino a che punto è disposto ad arrivare, a che cosa è disposto a rinunciare in questa seconda stagione. 

SALVATORE ESPOSITO (interprete di GENNARO “GENNY” SAVASTANO, il figlio di Don Pietro Savastano, ex ragazzo viziato e imbelle, trasformato da un drammatico viaggio in sudamerica in un boss forte quasi quanto il padre)  – SPOILER MODERATI –

Io dico sempre che non so se riconoscermi o meno talento, ma di sicuro ho avuto una grande fortuna: incontrare persone splendide che mi hanno dato una possibilità. Non so se Genny meritasse la possibilità di rialzarsi da quel teatro, io ci speravo e così è andata. Nella prima puntata vedrete un Genny tramortito, distrutto… ma poi dalla seconda come una fenice risorgerà dalle sue ceneri.

MARCO PALVETTI (interprete di SALVATORE CONTE, il fornitore di droga rivale di Don Pietro e Ciro, a cui si è avvicinato durante la prima stagione)

Conte ora capisce la necessità di concludere un’alleanza con Ciro e di gestire le cose in modo diverso dal passato. In questa stagione andremo più a fondo anche nelle dinamiche di questo personaggio, che è sempre molto particolare. Abbiamo cercato di dargli un numero infinito di sfumature per renderlo umano, perché i personaggi sono esseri umani come noi.

CRISTIANA DALL’ANNA (interprete di PATRIZIA SANTORO, presentata come una ragazza diventata donna troppo presto, capace di tutto per un incontro inaspettato – e naturalmente conosciuta anche come Manuela/Micaela di Un posto al sole)

Patrizia è un personaggio complesso, che ho sviluppato grazie all’aiuto di registi favolosi, se non ci fosse stata la mano della Comencini credo che mi sarei persa, quindi grazie. Patrizia è una donna fortissima. E fighissima. Ed è capace dell’atto d’amore più grande come del male più assoluto. Credo che sia questa la sua forza e insieme la sua parte più misteriosa, che vi sorprenderà. Io la amo, nonostante tutto e nonostante tutto il male che può rappresentare. Per me è stato stupendo interpretarla, molto catartico. 

CRISTINA DONADIO (interprete di SCIANEL, reggente di una delle piazze e sorella di un boss ucciso dai Savastano)

Scianel, un nome, una storia. Quando a teatro capita – come mi è capitato nel mio lungo percorso di attrice – un personaggio come Medea o Clitemnestra, mi avvicino ad esso con umiltà ma anche sapendo che è un archetipo. Con Scianel ho fatto lo stesso: Scianel è una donna forte tra uomini forti, ha un solo obiettivo, il potere, ed è disposta a tutto per ottenerlo. Non ha limiti né confini, è di una ferocia incredibile, ed è paragonabile alle grandi eroine delle tragedie greche o di Shakespeare. Il compito dell’attore in una serie è imbastire un vestito, e quello del regista è strutturarglielo addosso: questo abbiamo fatto con i magnifici quattro registi della serie, da parte mia ho lavorato sui dettagli, sugli sguardi, sulle poche parole – che Scianel usa solo quando necessario – perché è una donna diffidente, che preferisce ascoltare. Grazie per questo regalo, perché un personaggio come Scianel per un’attrice è un regalo. 

ADESSO INIZIAMO CON GLI SPOILER. SICURI DI VOLER CONTINUARE? NOI VI ABBIAMO AVVERTITI…

GOMORRA 2 cast
GOMORRA 2 cast

Dunque. Donna Imma non ci sarà, è morta nella prima serie (uccisa da Ciro). Ma come ha dichiarato la Donadio riprendendo il regista Stefano Sollima, “Donna Imma non c’è più ma c’è sempre”, perché il suo prodotto è Genny. E una regina può morire, ma solo quando ha messo il principe in condizione di diventare re, e questo lei lo ha fatto. 

BONUS: Marco D’Amore ha lanciato l’applauso alla menzione del nome di Maria Pia Calzone, definita da entrambe le nuove attrici fonte di ispirazione e ammirazione assoluta per come ha portato in scena Donna Imma Savastano.

Dunque, a proposito del principe – ultimo avvertimento, cominciano gli spoiler seri! – Genny Savastano non è morto alla fine della prima stagione. Appare nella prima e nell’ultima scena della prima puntata, salvato da un defibrillatore e da una macchina. Ma attenzione, perché nella seconda puntata – c’è un salto temporale di un anno tra prima e seconda – Genny è già perfettamente ristabilito, e gestisce in autonomia assoluta (e con una buona dose di spietatezza) l’approvvigionamento della coca in Sudamerica. Vi basti sapere che nella scena di presentazione pone un capitano dell’esercito dell’Ecuador di fronte a un semplice dilemma: morire, o uccidere il suo compagno e diventare un infiltrato di Genny stesso all’interno del suo esercito.

Tutta questa autonomia e indipendenza – Genny è davvero cresciuto, anche nell’approccio con le donne e con i vecchi “amici” – rischia di svanire quando decide di andare in Germania, convocato da don Pietro, che vive lì e vuole stringere un accordo con i calabresi per la gestione del carburante dell’est. Don Pietro coglie ogni occasione per ribadire che lui è il padre e Genny è il figlio, che lui comanda e Genny deve obbedire, che lui sta seduto e Genny gli deve portare il caffè. Solo che Genny prima gli rinfaccia la morte della madre, che Pietro non ha saputo proteggere, poi lo salva dall’agguato in cui i calabresi massacrano il contatto, e infine lo trasporta a spalle – letteralmente – verso una macchina e dunque la salvezza. Don Pietro riconosce dunque il valore del figlio? Ma quando mai. Lo invita a tornarsene in Sudamerica perché il suo tempo verrà, un giorno, ma ora tocca ancora a lui, suo padre, e le sue cose preferisce gestirsele da solo.

A giudicare dal trailer mostrato alla fine delle prime due puntate, Genny non sarà tantissimo dell’idea di obbedire all’ennesimo ordine di suo padre. Anzi. La domanda archetipale dei Savastano in questa stagione sembra chiaramente “Cosa ne è del Re, quando il Giovane Principe è cresciuto?”  

Ma perché Genny è in Sudamerica e don Pietro in Germania? Perché nella prima puntata il piano di Ciro l’Immortale si è compiuto, anche se a un prezzo – come vedremo – pesantissimo.

La prima puntata infatti è dedicata alla presa del potere da parte di Ciro e di Salvatore Conte (sempre col look somigliante al creatore e le croci disseminate nelle sue case) che riuniscono i rappresentanti delle famiglie che hanno motivo di odiare i Savastano (tra cui Scianel) e propongono il nuovo accordo: Conte procura droga per tutti, ciascuno spaccia nella propria piazza “da padrone a casa propria”. Senza, quindi, il dominio che i Savastano avevano imposto. I boss accettano posando sul tavolo una borsa con 400.000 euro ognuno come anticipo per la merce. La borsa di Scianel è opportunamente leopardata.

Ma a fronte di questo successo “professionale”, per Ciro si profila un dramma personale: la moglie (interpretata dalla meravigliosa Pina Turco) è terrorizzata da quello che ha fatto Ciro (“Hai ucciso la moglie e sparato al figlio, hai rotto tutte le regole”) e teme ritorsioni soprattutto sulla figlia Maria Rita. Ciro garantisce alla moglie di avere tutto sotto controllo, la riporta nella vecchia casa, le assegna compagni di scorta. Arriva perfino a fornire alla polizia un colpevole di comodo per l’agguato a Genny. Ma un giro in bicicletta della bambina e una sparizione improvvisa fanno saltare la già poca fiducia che la donna ha ancora in Ciro. L’alternativa sarebbe denunciarlo alla polizia, ma non è un’opzione che la donna riesce a percorrere fino in fondo.

Ciro, avvertito dai suoi uomini della fuga della moglie e del suo ritrovamento davanti alla stazione di polizia, le propone un’ultima cena di riconciliazione, in cui ribadisce che sono arrivati in cima, che la guerra è finita, che non c’è da aver paura. Ma ribadisce anche che nessuno lo fermerà. E quando la moglie gli urla sulla spiaggia che sarà lei a fermarlo… Ciro le mette le mani intorno al collo e (MEGA SPOILER DI PRIMA PUNTATA) la uccide!