Cosa accade quando una scrittrice smette di inventare e inizia a indagare? Ce lo racconta Erica, la nuova serie di Canale 5 le cui riprese sono appena iniziate e che vede l’amatissima Vanessa Incontrada nei panni di una narratrice di gialli, un tempo brillante, ora prigioniera della sua stessa pagina bianca. Ma se ha smarrito le parole… può sempre contare sull’intuito!
E così, come molte eroine quando la storia si complica, fa ritorno alle origini: Piombino, Toscana. Una terra che non perdona e non dimentica. E mentre pensa di ritrovare se stessa, inciampa in qualcosa di molto più scivoloso: un omicidio vero. Niente più indagini immaginarie, né colpevoli nascosti dietro pseudonimi letterari. Questa volta, la morte è reale. E il mistero, tangibile.
A prendere in mano le redini dell’indagine ufficiale c’è Leonardo (Francesco Scianna), un poliziotto con lo sguardo di chi ha visto troppo e parlato poco. Lui va per protocolli, lei per sensazioni. Eppure, le loro strade si intrecciano con una naturalezza quasi narrativa: come se il destino – o forse l’autrice – avesse previsto tutto.
Insieme, senza prometterselo, cominciano a scrivere un nuovo tipo di romanzo: fatto di interrogatori, segreti inconfessati, sguardi che dicono più delle parole. Un romanzo senza titolo, dove ogni capitolo corrisponde a una verità che rischia di fare più male della bugia.
Vanessa Incontrada non è nuova a interpretare protagoniste complesse, con anime inquiete e armadi pieni di ricordi. Da Fosca Innocenti a Tutto quello che ho, ha sempre saputo dare corpo a donne che non si lasciano raccontare con facilità. Con Erica alza l’asticella: qui non c’è una pistola nella fondina, ma una mente affilata e un passato che torna a chiedere conto.
Erica non è una detective, e nemmeno vuole esserlo. Ma è una donna che sa ascoltare i dettagli, leggere le pause, capire dove gli altri vedono solo normalità. È una scrittrice. E quando una scrittrice si mette in testa di trovare la verità, nessuno è davvero al sicuro.
La serie è ispirata ai romanzi di Camilla Läckberg, regina del giallo scandinavo, già adattata con successo in Francia. Ma la versione italiana, diretta da Ciro D’Emilio, trova una voce tutta sua: più intima, più solare ma non per questo meno oscura. La Toscana non è solo uno sfondo, ma un personaggio silenzioso, con le sue ombre, le sue storie sussurrate dietro le persiane.
Erica si presenta come un romanzo da assaporare lentamente. Ha il ritmo avvolgente del giallo classico, l’ironia gentile di chi osserva con occhi attenti, e la malinconia raffinata di chi ha perso l’ispirazione ma non la curiosità. Non servono inseguimenti o effetti speciali: bastano una tazzina di caffè, uno sguardo che si sofferma un attimo di troppo, e la consapevolezza che dietro ogni facciata apparentemente perfetta si nasconde una storia ancora tutta da raccontare. E, a volte, basta soltanto una donna con una penna in mano per scoprirla. Seguici su Instagram.